Macchie cutanee e tatuaggi: trattamenti da effettuare prima e dopo l'estate

Macchie cutanee e tatuaggi: trattamenti da effettuare prima e dopo l'estate

Ogni donna vorrebbe dire addio al fedele fondotinta e lasciare che la tintarella colori il proprio viso, ma come ogni anno le temute macchie cutanee e solari danno non poco filo da torcere. Terminata la bella stagione e l'esposizione al sole è bene prendersi cura della pella con trattamenti mirati per restituire freschezza e giovinezza al volto. 

Non esiste un unico protocollo di trattamento perché la varietà di casi è davvero infinita. Tra le alternative possibili vi è il peeling che elimina lo strato superficiale della cute, eliminando tutta la pelle devitalizzata e stimolando il derma profondo a produrre più collagene rendendo la nuova pelle più omogenea e uniforme.

Il laser Q-Switched è un trattamento mirato al pigmento della pelle, colpisce direttamente la macchia, preservando la superficie cutanea e agendo sull’area interessata come una vera e propria forma di vaporizzazione, senza intaccare la parte vascolarizzata. Rispetto ai comuni mezzi di dermoabrasione, il laser ha dunque il vantaggio di agire in maniera selettiva sulla macchia, proteggendo l’area di intervento dal rischio infettivo.

I benefici procurati dai peeling e dal laser sono molteplici: pelle più giovane, liscia e omogenea, meno irregolarità cutanea, colorito più uniforme e maggior compattezza, in definitiva un miglioramento delle tonicità cutanea con una netta diminuzione delle rughe. La rimozione della macchia ipercromica avviene con poche sedute di laser che attenuano e eliminano le discromie. Tuttavia non è raro che le macchie si riformino a causa dell’invecchiamento o di agenti esterni come i raggi solari. Risulta dunque fondamentale prevenirne la ricomparsa, limitando l’esposizione solare.

Il laser Q-Switched è oggi uno dei metodi più efficienti per la rimozione dei tatuaggi: emettendo impulsi inferiori a un millisecondo, colpisce selettivamente il pigmento e produce un effetto fotoacustico.  L’inchiostro assorbe così una specifica lunghezza d’onda laser che rilascia il calore necessario alla distruzione del pigmento. Si tratta dello stesso metodo utilizzato per l’epilazione, ma in questo caso la durata dell’impulso è più corta così da determinare un’azione fotomeccanica sul tatuaggio distruggendo il pigmento. Per ottenere un buon risultato occorrono circa una decina di sedute ma la riuscita dipende in gran parte da vari fattori: colore, tipo di pigmento, profondità raggiunta, età del tattoo, numero di volte che è stato ribattuto e zona del corpo in cui si trova.