Il vocabolario della chirurgia estetica si arricchisce sempre di nuovi termini. Se le vostre amiche durante l’ultima serata trascorsa assieme hanno parlato di lipofilling, lasciandovi un po’ dubbiose, questo è l’articolo che fa per voi. Lipofilling è il termine tecnico utilizzato per indicare il trattamento che permette di correggere solchi e rughe, esercitando un'azione di riempimento. In altre parole volumizza alcune zone del corpo ma, udite udite, utilizzando il grasso che è stato precedentemente prelevato da altre aree.
Se il filler si avvale dell’acido ialuronico o di altre sostanze bioriassorbibili, per dare nuovo tono e volume, in questo caso il grasso è autologo al 100% quindi viene eliminato ogni probabile rischio di rigetto o allergia. Quante volte guardandovi allo specchio avete pensato che sarebbe stato fantastico poter spostare il grasso in eccesso dai fianchi al seno? Detto, fatto. Gli esperti di chirurgia estetica hanno reso reale il detto “togli dove è di troppo e mettilo dove manca”.
Lipofilling, ecco come funziona: Le aree da cui si preleva l'adipe sono solitamente cosce, glutei, addome o fianchi. Zone in cui il grasso è naturalmente presente in maggiore, o eccessiva, quantità. Prima di essere infiltrato nelle aree da trattare, però, la materia viene purificata con un'apposita centrifuga. Questa operazione serve per eliminare il sangue e i fluidi che possono essersi liberati in seguito alla rottura di alcune cellule. Solo a questo punto, il medico può procedere rimodellando, come un abile scultore, le zone desiderate.
Pur parlando di un trattamento mini-invasivo, il lipofilling deve essere eseguito solo ed esclusivamente da medici chirurghi plastici all'interno di strutture qualificate e attrezzate per l'esecuzione di questi interventi.