Parliamo di Ginecomastia maschile: se indossare t-shirt troppo aderenti è da sempre un taboo, se l’immagine riflessa nello specchio non rappresenta ciò che vorreste essere, se nessuna dieta ha risolto lo sviluppo anomalo delle mammelle che da anni tentate di nascondere, è arrivato il momento di dare un nome a questo “nemico” e correre ai ripari. A tu per tu con la ginecomastia maschile, temibile avversario di uomini. Un difetto fisico causato dalla riduzione dei livelli di testosterone, solitamente più abbondanti rispetto agli estrogeni femminili, che dà non poco filo da torcere. Un’anomalia da non confondere con altri problemi che possono portare ad un aumento della massa pettorale come la ginecomastia falsa o pseudoginecomastia. Quest’ultima patologia, infatti, si basa su un accumulo di tessuto adiposo in eccesso che non ha nulla a che vedere con il tessuto mammario. La ginecomastia può essere semplicemente fisiologica o patologica. Nel primo caso questa si manifesta in una precisa fase della vita: neonatale, puerile o senile. Quando si presenta nel bambino appena nato, a causa dell’influenza esercitata dagli ormoni materni, tende a scomparire dopo poche settimane. Anche il transitorio aumento degli estrogeni, fenomeno caratteristico dell’adolescente è legato a questa patologia. Se infine il fenomeno si manifesta in età avanzata, con l’invecchiamento, dipende dalla riduzione dei livelli di testosterone libero. Alla ginecomastia fisiologica si affianca quella patologica, dettata da possibili cause endocrine o dall’assunzione di determinati farmaci. Il trattamento della ginecomastia varia in base alla causa. In alcuni casi si interviene farmacologicamente, in alternativa si possono avviare trattamenti specifici che comprendano prodotti in crema da applicare sul petto. Per alcuni pazienti, l’unica soluzione è l’intervento chirurgico. Le mani esperte del vostro medico sapranno dar forma all’immagine che da sempre sognate.